L’esperto coach Gennaro Di Carlo (ex Mantova) ha conquistato la salvezza anticipata, nonostante una stagione travagliata da diversi guai fisici, ed un roster che si è “sistemato” in corso di stagione, puntellandolo con innesti mirati, a formare un quintetto solido e di talento per la categoria, ben bilanciato tra pericolosità dei lunghi e dal perimetro (dove gestiscono tanti palloni i due stranieri). Tanti punti nelle mani, come dimostrano i punteggi di squadra spesso e volentieri alti. L’obiettivo dei play-off, a questo punto, appare ampiamente alla portata. Ecco i singoli. Il play/guardia è il talentuoso U.S.A. Russ Smith (1991), campione NCAA 2013 con Louisville Cardinals e qualche parentesi NBA con New Orleans e Memphis Grizzlies, seguite dai campionati in Cina e Porto Rico, nonché dalla prestigiosa esperienza turca col Galatasaray. Costruisce molto, per sé e per i compagni, dall’1c1 attaccando il ferro grazie ad indubbie doti atletiche ed un primo passo da categoria superiore. Al contempo, gestisce i ritmi di gioco ed è pericoloso anche dai 6.75. Completo. I suoi numeri: 23.1 p.ti, ben 6.7 falli subiti, 3.4 rimbalzi e 3.1 assist per gara. Dal campo tira con un buon 53% da due ed il 32% da tre (su 7 conclusioni a match). Tante responsabilità per lui (16 tentativi di media dal campo) e, di conseguenza, qualche persa di troppo (3.4 a match). Spesso in lunetta (83%), per via dell’abilità nel subire fallo. Colpo da novanta. Fuori da novembre per infortunio la guardia Marco Ceron che ha disputato appena 6 gare a 13 p.ti di media (col 38% da tre). Altro atleta di gran livello, la guardia serba del 1997 Vojislav Stojanovic che ha disputato tanta A, prima nel triennio con l’Orlandina, poi nel biennio con Cremona. Sempre con Di Carlo nella recente esperienza di Mantova, è un giocatore punto di riferimento offensivo, in virtù di una certa confidenza col canestro. Ama prevalentemente giocare in campo aperto, e buttarsi dentro attaccando il ferro, stante la sua notevole forza fisica. Non a caso subisce tanti falli, cattura per il ruolo parecchi rimbalzi ed, in aggiunta, costruisce gioco chiudendo il referto con diversi assist. Di contro qualche persa di troppo (2.6 per gara) e non certo onfire dalla distanza (26% da tre). I suoi numeri: 16.4 p.ti (49% da due), 3.7 falli subiti, ben 6.7 rimbalzi e 4.2 assist per volta. Male dalla lunetta, con il 65%. Sul perimetro c’è anche il 28enne Lorenzo Baldasso, guardia ex Trieste (SuperCoppa LNP e promozione in A), Jesi, Imola, Latina ed EBK Roma. Si è confermato ai suoi livelli, sfiorando la doppia cifra di media (8.9 p.ti di media). Specialista del tiro dalla distanza (37% da tre su quasi 6 conclusioni dal campo), che usa con netta prevalenza, di contro è poco incline a buttarsi dentro. Così la casella dei falli subiti e viaggi in lunetta è spesso vuota. Perimetrale. Sotto canestro c’è Mitchell Poletti (1988) che da diversi anni è tra i migliori lunghi dell’intera lega. Presidia l’area colorata con autorità ed è particolarmente affezionato alla “doppia cifra”. Negli anni ha completato la sua pericolosità offensiva, aumentando di molto i tentativi dai 6.75 che gli conferiscono una preziosa doppia dimensione. Ha scritto a referto ben 18.1 p.ti (51% da due, 36% da tre su più di 4 conclusioni per gara), 5.4 falli subiti, 7.2 rimbalzi e 2 assist ad uscita, segno che “vede” bene il gioco, tra le altre. Molto presente ai liberi (70)%, poiché la casella dei falli subiti è sempre full. Col tempo, sempre meglio! In corsa è arrivato il play-guardia, da Rieti, Ruben Zugno (1996) il cui talento è indubbio, mentre la confidenza da oltre l’arco dei 6.75 è a fasi alterne (28% su 6 tentativi di media), soluzione che usa con prevalenza. Dalla media fa male (58% da due) ma, in generale, va detto che in campo predilige giocare per i compagni (4.3 assist di media, specialità dove eccelle), nonostante sappia mettersi in proprio. Per lui anche 11.7 p.ti, ben 5 falli subiti e 4 rimbalzi a match. Mano lesta nei recuperi. Subito leader (30’ di parquet) da quando è arrivato, appena 3 giornate. Permette a Smith di giocare guardia, liberandolo dai compiti di regia. Troviamo poi l’ala Andrea La Torre (1997), ex Treviso. “Quattro” dalle mani educate che può colpire con la sua tecnica individuale, in particolare fronte a canestro, e col tiro dalla distanza (soluzione che usa maggiormente). Contro avversari più piccoli, li può portare spalle a canestro anche se non ama più di tanto il traffico in area. La sua regular season: 7.7 p.ti (con ottime percentuali, 59% da due ed un ottimo 37% da tre) e 5.3 rimbalzi di media. In crescita nelle ultime uscite. Spazio anche per il play-guardia Matteo Parravicini, ex Bergamo. Ha una certa confidenza da oltre l’arco dei 6.75 ed, al momento, le percentuali gli sorridono (42% in stagione). Tira prevalentemente dalla distanza. Per lui anche 7.2 p.ti, 2.3 rimbalzi e 2.4 assist di media, segno che non è soltanto un tiratore. Il 91% ai liberi (dove va però poco, per via di caratteristiche perimetrali) conferma la seta nelle sue mani. Tanti minuti (oltre 16’) per il pivot del 1999, ex Orlandina,Andrea Donda che, con i suoi 210 cm, è chiamato a dare sostanza nel pitturato. Il suo notevole impatto fisico si traduce a referto con 3.4 p.ti (49% da due) e 3.9 rimbalzi di media. Solido. Stagione sfortunata per Jacopo Borra (1990), spesso out, che quando ha giocato, con i suoi 215 cm., è stato in grado di fornire un apporto di sostanza nel pitturato, “chiudendo” l’area ed il canestro agli avversari. Con i suoi rimbalzi ha spesso permesso ai compagni di lanciarsi in transizione. I suoi numeri: 5.7 p.ti (49% da sotto) e 5.6 rimbalzi. Intimidatore d’area, sempre pronto alla stoppata. Negli anni ha messo su un buon tiro da fuori (67% da tre, pur su rari tentativi). I play-guardia, under, Samuele Baccassino e Nicolò Buscicchio sfiorano soltanto le rotazioni.

Salvatore Barraco